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INTRODUZIONE
I.
Leo nacque a Torino, il venerdì 16 ottobre 1903, all’una e tre quarti del pomeriggio. Era una meravigliosa giornata d’autunno. Vedo ancora nella memoria lo splendore di quel giorno indimenticabile.
Sembrava che mia fata benevola avesse deposto nella sua culla tutti i doni: la bellezza, la salute, l’intelligenza, il cuore, l’amore dei genitori e dei nonni, tutte le possibilità e tutte le facilità.
Sua madre ha raccontato giorno per giorno la sua lieta infanzia1. Educarlo fu il più facile dei compiti. Fuorchè la matematica, imparava tutto senza sforzo, con piacere e bene. Crebbe parlando e scrivendo l’italiano, il francese e l’inglese, come fosse nato trilingue. Un’anima che si infiammava a tutti i fuochi celesti: l’amicizia, l’amore, la riconoscenza, l’entusiasmo; una gaiezza, una bontà, e una dirittura naturali; una sincerità quasi esplosiva fecero della sua infanzia la delizia dei genitori. Non conoscemmo neppure l’ombra del tormento di tante famiglie: l’amore paterno e materno alle prese con i difetti della propria creatura. Fin
- ↑ Vedi Gina Lombroso: «Lo Sboccio Di Una Vita». Note su Leo Ferrero-Lombroso dalla nascita ai venti anni. Nuove Edizioni di Capolago-Lugano. In questo libro la madre ha raccolto le note che essa aveva tenuto sul figlio, le poesie che egli aveva scritto prima dei anni, i principi secondo i quali l’aveva educato, la testimonianza degli amici che conobbero Leo nell’esilio.