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Caro Giuseppe,

A chi, meglio che a te, unico fratel mio, potrei dedicare queste storiche pagine; a te, dico, cui ne devo la prima idea, e formi del vetusto castello l’oggetto delle tue cure più assidue ed intelligenti?

Accogli adunque questo lavoro con fraterna compiacenza, chè desso, più ch’altro, è un frutto di quell’amore che per te nutre il tuo

Milano, 15 di maggio, 1867.

Luigi.