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Morto Francesco Sforza (1466), allorchè il suo primogenito Galeazzo militava in Francia in soccorso di Ludovico XI, la vedova Bianca Maria invitò a difendere e governare il ducato Bartolomeo Colleoni, offrendogli, oltre un grosso stipendio, il castello di Trezzo già tenuto una volta dal costui padre. Anzi ella accennò di voler stringere col Colleoni anche un parentado, mostrando desiderio di aver per nuora la Medea Colleoni1.

Anche in alcuni ricordi dei deputati sopra la provisione delle granaglie, scritti di commissione del duca stesso2, nella enumerazione dei borghi e dei villaggi lungo l’Adda designati come bisognosi di una diligentissima custodia contro l’esportazione fraudolenta delle biade sul territorio veneto, s’invita il principe a mandare nel castel vecchio di Trezzo una persona fidata con quel numero di provisionati e famigli d’armi che egli giudichi opportuno, insistendosi sull’importanza di quel passo, si per la sicurezza dello Stato, e si per evitare il contrabando.

L’officio di Castellano fu dal duca, nel 1467, confermato a Marco da Landriano, ed il lettore desumerà dal documento stesso che riproduciamo3

  1. V. il Paiello e lo Spino.
  2. Mediolani, die XXIIII januarj, 1467.
  3. Galeaz Maria Sfortia Vicecomes, Dux Mediolani, etc.
    Marco de Marliano. Havendo de ti quella fede che habiamo e hà vere potessimo de caduno fidelissimo nostro servitore, te havemo confirmato alla guardia et castellania del nostro castello et rocha de Trezo al Stato nostro de tanta importancia quanto caduno può co-