Pagina:Ferrario, Trezzo e il suo castello schizzo storico, 1867.djvu/18

12

suoi poderi in Gessate, i quali furono poi cambiati con la grangia di Villione.

Capitolo II.

Casi di Trezzo, imperante il Barbarossa. — Cenni sul contado della Bazana.


L’imperatore Federico Barbarossa scese per la seconda volta in Lombardia nel luglio del 1158 accompagnato da Ladislao re di Boemia e da molti duchi, marchesi, conti, baroni, cavallieri, e prelati. Attraversato il Bresciano, presto fu alle rive dell’Adda. Qui trova distrutti i ponti di cui il principale era a Cassano, e vede l’opposta riva del fiume custodita da mille cavallieri milanesi pancerati, oltre una folla di arceri e frombolieri. Federico tuttavia pianta qui la sua tenda. Ad una distanza di mille passi, verso la foce del fiume, pongono i loro alloggiamenti Ladislao re di Boemia, Tebaldo, e Daniele vescovo di Praga. — Mentre l’imperatore si rifocilla, un boemo per nome Odolen, insieme con due compagni cerca un guado per passare, e, non trovandolo, spinge arditamente il suo cavallo nel fiume. Un de’ compagni lo segue; l’altro, avesse un cavallo, o un cuor debole, ritorna alla riva. Intanto i primi due sono in piena balia delle onde, sopra le quali or appajono le persone loro, ora i cavalli; pur finalmente giungono a toccare illesi la sponda destra. All’udire il fatto, il re Ladislao