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Giunta economale d’allora, insieme coi deputati del Commune e coi fabricieri della chiesa, architettò un piano per l’erezione delle dette cause pie rispondente in sostanza alla pia intenzione del Nazari, e destinato a servire anche di regolamento per l’amministrazione della preesistente Scuola dei Poveri. Cotal piano veniva in tutte le sue parti approvato dall’imperatrice Maria Teresa con dispaccio dato in Vienna il 10 di novembre.
Dal nome del testatore la fondazione assumeva il titolo di Causa Pia Nazari. L’entrata era annualmente assorbita per intero, perchè le eventuali rimanenze, conforme all’articolo 15.° dell’anzidetto piano, si versavano nella cassa della chiesa pei bisogni di questa. Le cause pie nelle quali si convenne di convertire il produtto degli assegni Nazari per Trezzo furono le seguenti. I frutti dei primi due anni dalla morte del testatore dovevano servire a provedere la chiesa prepositurale della supellettile occorrente e di congruo ornato; scaduto il biennio, si dovevano corrispondere 600 lire annue ad un sacerdote in cura d’anime; altre lire 600 annue ad un maestro incaricato dell’insegnamento gratuito del leggere, scrivere e far conti. Questo eleggevasi dai fabricieri stessi, rimanendo per altro nel suo esercizio subordinato alla direzione della Giunta degli studi. Altre annue lire 400 erano pel medico al quale la communità ne aggiungeva per conto proprio altre 200. Così il commune, che in addietro pagava al medico lire 400, veniva