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rite. Il professore collega Clemente Baroni scrisse uno storico ritratto della vita di lui; ed a questo rimandiamo il lettore che fosse vago di conoscerne da vicino il carattere morale. La via del borgo, dove sorge la sua casa natale, fu a’ nostri giorni denominata Professor Pozzone.

Pietro Marocco. — Naque in Trezzo nel 1807, e fu rapito dalla morte nel suo ventisettesimo anno. Il molto che fece in sì breve corso di vita, applicando a solidi studj, prova qual perdita fosse questa per l’Italia. Entrato a sette anni nel collegio di Desenzano, passò di poi all’università di Padova, e finalmente a quella di Pavia. Qui anzi tutto mise in luce alcune poesie d’occasione, arra sicura di quel ch’era per divenire. A ventun’anno publicò una versione della Poetica di Orazio ed alcuni sermoni che sono la cosa più finita di lui rimasta. Proseguiva col romanzo Clarice Visconti, e con la novella in versi Beatrice Tenda. In fatto di lingua, consentiva pienamente colle opinioni del Cesari, e lo provano in modo speciale il Vulgarizzamento del libro dei costumi e degli offici dei nobili sopra il giuoco degli scacchi di frate Jacopo da

    Le altre sono intitolate: L’immortalità. — L’Orfano. — La Monaca. — Eva. — Per prima Messa. — Poesia e belle arti. — Per Nozze. — La Poesia. — La Pietà. — A S. E. il conte Cesare di Castelbarco. — La Fantasia. — I versi a mensa. — A S. M. l’Imperatrice Maria Carolina Pia. — Ad egregia suonatrice di cembalo. — Per un mio ritratto. — A mia madre. — Pro impetrandis vaporariis in C. R. Gymnasio Braydensi.