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crepusculo: de horis inæqualibus et quatuor cardinibus cœli in canones 47.
Giacomo da Trezzo. — Abbandonò quasi affatto il penello per fare mosaici di pietre dure, arte ch’egli apprese a Milano. Esercitatosi di preferenza nel coniare medaglie, riuscì uno de’ migliori. Fra i molti suoi lavori si citano due medaglie rappresentanti Maria d’Inghilterra prima moglie del re Filippo II di Spagna: sul rovescio d’una figurò Filippo stesso, e su quella dell’altra la Pace che getta al fuoco le armi colle parole: Cæcis visus, timidis quies. Chiamato per ciò dal re alla corte, lavorò, insieme col suo allievo milanese Clemente Biraghi, il magnifico tabernacolo dell’Escuriale che va tra i più ricchi del mondo. Più che le belle copie da lui eseguite di antiche medaglie, lo mostrano uomo straordinario quelle che intagliò su modelli proprj. Una di queste porta il suo nome con la data del 1578, e rappresenta Giovanni d’Herrera architetto di Filippo II, che succedette a Giovanni Battista da Toledo nella direzione della fabrica dell’Escuriale. Ottenne che la via di Madrid nella quale abitava si chiamasse, come tuttora si chiama, Calle de Jacomo de Trezzo. Morì nel 1595. Un diamante che credesi inciso da lui e posseduto dal nostro concittadino nob. Carlo Ghirlanda-Silva, dietro ricerca della R. Commissione, fu spedito a Parigi, perchè vi facesse bella mostra di sè all’Universale Esposizione. Presenta una testa velata, che il famoso artista di carnei, Berini, giu-