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derio di ottenerla in patria. Che avvenne? invece di gran cancelliere, fu eletto presidente del consiglio di S. Chiara in Napoli, carica sublime e lucrosa di cui senza dubio si sarebbe appagato, se la politica del governo a cui era noto il suo spirito d’intrigo non avesse cercato per quella via d’allontanarlo da Milano. Come prevedevasi, egli rinunciò, perocchè all’età sua eragli affatto impossibile il cangiare clima e abitudini per assumere un officio sì gravoso. Due mesi dopo (3 di novembre, 1707), il Pagani moriva senza figli, estinguendosi con lui la famiglia1.

Sullo scorcio del 1705 anche Trezzo era stato preso da un corpo di 300 Austro-Sardi, che s’avviò poi alla volta di Lecco, facendo sosta nel nostro borgo il principe Eugenio. Poco dopo s’arrendeva anche il castello.

Villamor incaricava (15 di febrajo, 1712) il magistrato ordinario di Milano, perchè immediatamente facesse racconciare una camera per l’abitazione del tenente colonnello don Martino Moreno commandante del nostro castello. Causa di ciò era Tessersi destinata quella dove solevano abitare prima i castellani a dimora dei principi di Castiglione e Chalamar, inviati quivi di recente come prigionieri, e non esservi altra stanza conveniente al commandante, trovandosi rinchiuso nel castello anche il duca di Bisacha.

  1. Vedi la Storia di Milano, di Francesco Cusani, tom. II, cap. II e III. — Milano, presso la libreria Pirotta, 1863.