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     Esser non può fra gli uomini
Cagion del suo lamento
Se non colui ch’è inizio
40E fin del suo tormento.

     Fuor che da quello origine
Gli affetti suoi non hanno;
Assorta in lui, che importagli
Se il mondo è a lei tiranno?

     45Altro poter quell’anima
In terra or più non move;
Con lui la sua letizia;
È la sua speme altrove.

     Conforto è sol ripetere
50Con dolorosa ebbrezza:
«Visse e moriva amandomi!»
Altro quaggiù non prezza.

     Ma quel che a lei di gaudio
È pura fonte e sola,
55Lo strazio inenarrabile
Dell’altra non consola.

     Rosilde ahi! refrigerio
Al suo martir non trova;
Le inaspra i fieri spasimi
60Quello che all’altra giova.