Se modesta inoltra il piede,
Tosto involasi alla lode 15Che sonar d’intorno s’ode
Sull’ingenua sua beltà;
Schiva ognun d’amor la crede
Per cui pace più non ha.
Ma qual fia, qual fia l’obbietto 20Che parer fa ogni altro vile
Alla vergine gentile
Con insolito valor,
E governa il giovin petto
Come suole empio signor?
25Oh poter del fato arcano,
Mentre d’altri a lei non cale
Fortunata è una rivale
Che accendea d’immenso ardor
Il garzon pel quale invano 30Sempre vive nel dolor!
«Che mi val la libertade
Se i miei dì consuma il duolo,
Se disciorre agogno il volo
Sventurata! al mio fattor; 35Nè bellezza in verde etade
Del destin vince il rigor?