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     Ma nel turrito suo palagio intanto
Giustizia incontro al suo voler congiura:
Del fallir quasi qui riveste il manto,
Serbando intatta sua gentil natura;
85Chè spesso oprare a’ rai del sol l’è vanto,
Talor le giova la tenébra oscura.
Ma di sè lascia poi vestigi eterni
Onde l’esempio i posteri governi.

     Striscian nell’ombra due guerrier; possenti
90Entrambi invero, ma di cor diversi;
La propria vita avvien che l’un cimenti
Per quei che nutre a lui gli affetti avversi,
Sebbene astuto altro mostrare ei tenti
Con detti accorti ognor di miele aspersi.
95Ma di Lotario l’opra è men gentile
Se il benefizio suo cade sul vile?

     Taciti e cauti ambo si fur ridotti,
Dell’atrio presso, a una terrena sala;
Un sol desir colà li avea condotti,
100Li spinge del timor la gelid’ala;
Brevi scambiâro insiem furtivi motti
E sceser poscia per un’ampia scala
Di pochi gradi nel regal giardino:
Ed escîr quindi con egual destino.