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acqua, che si bevono, sono più divise e gl’intervalli,
che si impiegano a beverle, sono più grandi.
Ripeto non potersi relativamente alla quantità stabilire delle regole assolute e invariabili, perchè spesso il Medico si trova nella necessità di ridurre piccolissima la dose, che fa bevere ai suoi ammalati, mentre in altre è obbligato ad elevarla molto al di sopra di quella, che abbiamo accennata. L’Illustre Dott. James nella sua eccellente guida alle acque minerali di Europa, nel parlare dell’uso di quelle di Montecatini, ritiene che i felici resultati, che con queste si ottengono, avvengono incominciando dall’adoprare le più deboli come quelle del Rinfresco e Tettuccio, e terminando la cura con le più forti. La ragione clinica non solo si oppone a questo modo di amministrazione delle Acque di Montecatini: ma ciò, che più conta, è la osservazione costante, che dimostra precisamente il contrario: per cui in generale dopo avere ottenuto nei primi giorni degli effetti purgativi marcati e utile diminuire a poco a poco la dose dell’acqua minerale, o beverne la stessa quantità ma con intervalli più lunghi, o finalmente ricorrere all’uso di un’acqua più debolmente purgativa, se nel principio e nel corso della cura era stata adoprata una delle più forti.
È difficile determinare il tempo che deve durare la cura; essa varia in ragione di moltissime circostanze che sarebbe superfluo il dichiarare, e