Pagina:Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu/313


r. schumann 307


divano, pigliò fra la sua musica un fascicolo dell’Arte antica e moderna di Ricordi; il fascicolo decimoquarto, mi pare. I tre si ritirarono subito, in disordine, per acclamarla e accendere le candele del piano. L’uno d’essi, però, il vecchio signore, non fu abbastanza lesto e rimase prigioniero fremente del marito, che non gli dava quartiere con le sue mazzate di positivismo greggio.

— Una prova — disse la signora, aprendo il fascicolo sul leggìo. — Io suono Loro due pagine di musica. Se v’è musica che parli, è questa. Qui c’è una scena e una storia, chiarissime. Ciascuno di loro me la traduca subito in iscritto. E non ci sono scuse! — Lei tradurrà in versi — mi diss’ella.

Chiesi venir dispensato dai versi, avendo posata, secondo il solito, la mia letteratura nell’anticamera, con il soprabito.