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288 | pereat rochus |
qui? Si sono udite ancora di queste cose.
Don Rocco tacque. Nella sua semplicità, nella sua innata disposizione alla fede, egli era inclinato a credere volentieri ogni cosa sovrannaturale, specialmente se si collegasse con l’idea religiosa. Più eran grosse, più faceva, in segno di riverenza, scuro il cipiglio, e beveva divotamente.
— Adesso andiamo — ripigliò l’altra. — È tardi, sa, e ho a lavorare un pezzo.
— Recitiamo almeno un Pater, Ave, Gloria a S. Luca — disse don Rocco. — E l’ultima sera che faccio orazione qui. Bisogna lasciar un saluto.
Aveva detto: un Pater, Ave, Gloria; ma ne infilzò almeno una dozzina, trovando altrettante ragioni di salutare altri santi e sante di sua particolare conoscenza. Chi doveva fornire ai due devoti