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pereat rochus 237


lei. Non posso in coscienza, perchè son sicuro, caspita, che non è vero niente. Col Moro, poi!

L’orologio del campanile suonò le undici, don Rocco pensò alla predica, di cui un buon quarto era ancora da scrivere, e traboccò giù in furia dal prato della chiesa al portone del suo cortile, affondato lì presso, sotto il campanile, in capo a un viottolo scosceso. Aperse il portello, attraversò a mezzo il cortile e si fermò su’ due piedi. Una fioca luce usciva dalle finestre del suo salotto, l’antico refettorio dei frati, a pian terreno.

Don Rocco era uscito alle quattro per andar a parlare con la contessa Carlotta e non era rientrato più. Non poteva aver dimenticato il lume acceso. Doveva esser tornata la Lucia, dunque, prima di quel che aveva promesso; certo, certo.