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224 pereat rochus


e mi parrebbe anche ora di finirla; non è vero, don Rocco?

— No, don Rocco — riprese il professore, serio. — Se ci pensate bene, è un caso da congrega.

— Altro che da congrega! — disse il vicino di destra.

Don Rocco, rosso come un papavero, ficcate due dita nella tabacchiera, taceva a capo chino con un certo suo cipiglio compunto, opponendo alla tempesta il cranio lucido, guardando sottecchi, fra un batter di ciglia e l’altro, le carte sciagurate. Quando udì ripetere dal suo temuto compagno la parola congrega, gli parve che le cose volgessero al faceto, fece un sorrisetto e strinse il tabacco fra le dita.

— Eh, voi ridete! — ripigliò l’implacabile professore. — Non so se avendo giuocato a terziglio, e fatto prendere un