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208 una goccia di rhum


un’ora o due dopo la mezzanotte, quando si spegnevano, di solito, i fanali del cancello, la lampada del vestibolo. Era convenuto fra noi che se Elena prendeva rhum nel suo thè, invece di latte, questo favore mi veniva concesso. Dunque le domandai:

— Latte o rhum?

Elena si voltò. Non le si vedevano più in viso le due righe lucenti.

— Senti — diss’ella come se non avesse intesa la mia domanda — mi hai detto una volta che vi sono troppi enigmi nel mio carattere, ch’esso è troppo inverosimile per farne una creazione artistica. Non me l’hai detto?

Era vero e lo confessai.

— Non dev’essere così — riprese Elena con impeto. — Tu ami troppo le donne della tua fantasia! Io sono più bella, più viva e più vera! Chi è questa