Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
206 | una goccia di rhum |
di conoscerla, prima ch’ella venisse in Italia. Non so qual genio m’ispirasse le parole ardenti che salivano dal mio cuore come onde in furia, mi si rompevano sulle labbra. I domestici non avevano, forse, molto ad apprendere sul nostro legame; ma Elena si crucciava veramente che altri m’udisse, anche solo un momento e per caso, nelle rare effusioni dell’anima mia.
— Accendete — diss’ella al cameriere. Mi spiacque che non lo congedasse subito, e, quando restammo soli, tacqui guardando sul vassoio la pura fiamma azzurrina come uno spirito dell’argento. Elena pure taceva; ma, dopo un lungo silenzio, vidi due lagrime rigarle il viso, benchè gli occhi gravi non esprimessero, quasi, dolore.
— Elena! — esclamai.
Ella fermò il mio slancio con un sor-