Mi muove a sospirare
La bocca tua rosata,
Vorrei dimenticare
Ch’è a sera la giornata.
Il tuo parlar m’offende
E non l'umida notte,
Amara mi riprende
Tristezza e non le gotte.
Miglior di te era Lena.
I prati attraversando
A la nascente luna
Meco verrò ammirando
Si come ancor fortuna
A naufragar ci mena
In savia etate, quando
Ne tenta una sirena.
Addio, torno a la Lena.
Vado a trar lei di pena,
Bella, addio, buona notte,
buona notte.
Buona notte.
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Potrò dimenticare
Che fui così baciata.
Posiam, forse v’offende
Omai l’umida notte,
La tosse vi riprende.
Vi mordono le gotte.
Messer, ite a la Lena.
Ed io sui prati errando
A la nascente luna.
Cantando andrò, lodando
Mia vita e mia fortuna
Si placida e serena;
Con riso andrò pensando
Quale follia vi mena
Tutti ad un laccio stretti,
Vecchietti e giovinetti.
Messer, ite a la Lena,
Ite a trar lei di pena,
Ite ite, buona notte, buona
notte.
Buona notte.
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