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200 quarto intermezzo

Qual tratto avria vendetta,
Tempo già fu, di noi.
Eccovi i fiori in fretta.

Bello così ballare
Come si balla noi,
Pian piano, dolcemente,
E non sudar, soffiare.
Pigliarsi un accidente.

Dolce ballar così
Sul fresco prato a sera
Con te che ridi qui,
Vezzosa primavera.

Tra l’una e l’altra gota,
Un bacio, a mio vedere,
Meglio posar si suole.

Ah, tale usanza ignota
A le tue labbra fiere
Non insegnar mi duole.

Io come posso ballo
E sospirando fallo.

Porgetemi il mazzetto.

Dolce così ballare
Come si balla noi,
Ridendo, pianamente;
Il cor non s’infiammare,
Non perdere la mente.

Dolce ballar così
Sul fresco prato a sera
Or che odorosa è qui
Tepida primavera.

O l’una o l’altra gota
Baciatemi, messere.
Come gavotta vuole.

M’è vostra usanza ignota;
Amabil cavaliere
Baciar così non suole.

Ballate com’io ballo
Che piè non metto in fallo.

Lasciate il sospirare,
Follia ch’è stata è stata;