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eden anto 195


— Nossignore — balbettò l’avvocato.

L’altro non osò insistere, suppose che il vecchio avesse un sonno invincibile. Si trattenne ancora un poco, in silenzio; quindi dal respiro affannoso dell’avvocato argomentò che dormisse, e uscì a tentoni, in punta di piedi.

Il povero Vasco si disponeva infatti a dormire un sonno invincibile. Pochi minuti più tardi, il rapido fuoco senza fiamma, che correva talora per le reliquie nere del volume, rivelò scomposta la sua mite accorata faccia di bambino. Sulla soglia del Vero, l’ultima illusione gli dava l’ultimo calore, l’ultima luce.

Morì nella notte.