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EDEN ANTO




Un amico mio, profondo in zoologia, è convinto da lungo tempo che se il più vecchio degl’ippopotami viventi camminasse ritto sulle zampe posteriori, somiglierebbe tutto, almeno da tergo, al dottore Marcòn, assessore in una cittadina del Polesine, non importa quale, e gonfiato da piccolo notaio a gran riccone, non importa come; tanto che sarebbe pura giustizia chiamarlo ippopotamo d’oro, costui, e non vitello. Due immani piedi che invadono, l’uno il levante l’altro il ponente; due divergenti gambe colossali; un zimarrone mostruoso;