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128 il fiasco del maestro chieco

Invece il pezzo sinfonico che segue, eseguito dall’orchestra a sipario alzato e scena vuota, mi parve veramente, come parve al pubblico, sublime. La musica non è descrittiva, ma seconda mirabilmente l’immaginazione dello spettatore che sappia esser quella un’isola deserta dell’Oceano, popolata da spiriti obbedienti a un mago, e dove si prepara uno strano dramma in cui avranno parte quelle aeree potenze misteriose e tante passioni umane.

L’amico mio infondeva nella sua esecuzione una vita indiavolata, mi gridava i nomi degli strumenti, li imitava con la voce, urlava nei punti di grande sonorità, rovesciando il capo all’indietro, tempestando con le braccia e con le gambe. Mi fece udire, con gli altri pezzi, il duetto originalissimo di Calibano e Ariele, di cui non erano per anco scritti