Pagina:Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu/127


il fiasco del maestro chieco 121

— mi diss’egli nel cortile, estatico davanti a un capitello gotico dei più comuni. — Guarda che bestia gentile deve essere stato lo scultore di quella graziosa porcheria lì! Sono dieci anni ch’io passo otto mesi dell’anno a Parigi e puoi pensare se ho visto Pierrefonds. Ho visto anche i castelli del Reno. Ebbene, sono niente rispetto a questo; ti dico niente. Qui, se tu non sei troppo asino, ci vedi tutti i tempi. Questo pavimento non sa che sia scalpello, tu lo vedi; è ancora dell’età della pietra. Le fondamenta di queste mura son romane. Va qui vicino dal prete di Santa Pazienza, ch’è un sant’omo, a domandare se i Romani non praticavano qui. E poi c’è tutto questo Medio Evo; e poi nelle camere tu hai veduto il Rinascimento fino al rococò; e poi ci sono i Purganti che sono il vile presente; e poi ci sono io che sono l’avvenire!