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il fiasco del maestro chieco 119


— Povero Chieco! — mi rispose serio serio: — io ho detto tutto, e questo infelice ragionàt non ha capito niente. La mia musica significa, o straccione, che io sono innamorato e che tu ti devi ammogliare.

Io pigliai la cosa come una delle sue solite pazzie per quanto mi giurasse che non aveva mai detto in vita sua parola più vera.

Egli conosceva benissimo le mie passate relazioni con donna Antonietta e me ne parlò in modo tale che lo pregai a smettere. — Quanto sei asino! — diss’egli. — Tu le vuoi ancora bene. — Diventai troppo rosso, forse, ma negai; ahimè, più di tre volte. Intanto Chieco ripeteva su tutti i toni, infilando le mutande: — Quanto sei asino! quanto sei asino! — Tuttavia non mi parlò più di Antonietta.