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118 il fiasco del maestro chieco

un delizioso andante appassionato. La Purgher e la serva fecero subito capolino all’uscio, ma il maestro s’interruppe, si diede a sgambettar verso il soffitto, fischiando in un suo modo infernale, per cui le donne scapparono da capo, non ci seccarono più. Egli, suonando, mi guardava sempre. I visacci che faceva non si scrivono; non sapevo se commuovermi della melodia dolcissima, o ridere della bizzarra faccia, ora lugubre ora sfavillante, ora solenne ora furbesca, ora patetica ora beffarda, comica sempre. Chieco ha trentott’anni, barba e capelli misti di nero e d’argento; ciò accresce la stranezza della sua fisonomia napoletana, piena di sentimento umano e di brio diabolico. Finalmente depose lo strumento. — E come si fa? — diss’egli. — Caro Cesare, e come si fa?

Gli domandai che musica fosse quella.