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114 | il fiasco del maestro chieco |
era pericolosamente ammalato e mi desiderava come il migliore dei suoi amici. La signora Purgher m’indicava di prendere a Trento la diligenza delle Giudicarie fino al ponte delle Sarche, dove nei giorni quattro e cinque luglio avrei trovato persona incaricata d’accompagnarmi dal mio amico. Partii subito ed arrivai nel pomeriggio del quattro luglio sotto un sole cocente, al ponte delle Sarche.
Pochi minuti prima avevo riconosciuto a destra la nuda montagna scoscesa sopra il mio capo, a sinistra il laghetto celeste ai miei piedi. Scure collinette boscose lo cingevano dall’altro lato: dietro a quelle si levavano altri monti di un verde più gaio; ma laggiù, verso il Garda, il cielo scendeva quasi fino alle ondicelle azzurre, tutte trepidanti nell’ôra del gran lago marino invisibile a mezzogiorno. Vidi il pugno di terra