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22 | ercole luigi morselli |
Che divario tra noi! Vedi con quanto smisurato coraggio io discenda continuamente verso l’ignoto, e quanta Fortezza di volere sia la mia, che nessun ostacolo mi si oppone ch’io non lo salti o lo giri!
— Oh! — risponde ogni giorno il masso con molta gravità: — non devi già credere che sia Fortezza quella che ti persuade a correr così, come un pazzo. Anzi, altro non è che debolezza la tua, perchè mostri di non esser tetragono alle mille vanità con le quali la vita vorrebbe tentarci, di non avere in te abbastanza, per amare la solitudine, il silenzio, e l’immobilità, che sono i figli della saggezza!
E seguitano così, a disputare filosofeggiando ciascuno sulla propria Fortezza e sulla viltà dell’altro, il torrente e il masso: quasi che, volendo, quello potesse fermarsi, e questo andare.