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favole per i re d’oggi | 21 |
VIII.
Mentre i più de’ filosfi credono che le maggiori illusioni che gli uomini si fanno, siano intorno all’Amore; io oso credere al contrario, che le siano più rotonde e più ridicole assai quelle che si van gonfiando intorno a questa virtù della Fortezza.
E mi pare che sian troppi gli uomini che rassomigliano quel piccone che vedendo saltare in pezzi la pietra sotto i suoi colpi diceva: «Perdio! picchio sodo davvero!»; o quel somaro che, tirando calci all’aria, le ragliava: «Resistimi se hai core!»; oppure quel fumo che diceva all’aquile che gli passavano vicino: «Mirate come volo anch’io?»; e l’aquile gli rispondevano: «Sì, sì! ma noi preferiremmo che volasse l’arrosto!!»
E mi pare che troppi casi umani sian da mettersi con quello del torrente e del masso. Il quale torrente, passando a’ piedi del masso, gli ripete ogni giorno: — Che vita vile è la tua! Non ridi, non piangi, non guardi nulla, non vedi nulla, non fai male e non fai bene; nessuna passione, nessun sentimento di dovere, nessun desiderio, nessuna pietà, nessuna curiosità ti sa muovere da questo tuo eterno semicupio!