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favole per i re d’oggi 133

LA REGINA DEL QUERCETO


Vedi laggiù quel breve querceto nero? Da secoli e secoli gli passano così sopra le nubi bianche, ridendo al sole.

So la storia di una di quelle querce. Mentre il suo vecchio tronco aveva combattuto contro mille uragani, sfrondato talora, mozzato de’ suoi rami, ma pur saldo sempre; le radici fedeli, pazienti, sobrie, infaticabili, avevano scelto i buoni succhi della terra per ispingerli su alto per entro le fibre secche fin su nei rami, fino all’ultime foglie, fino alle bacche cerule, fino alle tenere gemme.

Le cose camminavano così da molti secoli, quando tutto il querceto fu invaso da una curiosissima specie di bruchi rossi, pelosi, tutta bocca.

Appena arrivati, questi bruchi s’imbucarono sotto terra e incominciarono a gridare alle radici: — Sapete voi perchè state lavorando giorno e notte senza riposo? Sapete perchè vi si obbliga a sprofondarvi sin nelle viscere della terra, nè mai vi si concede di vedere la luce del sole? Sapete voi chi gode delle vostre oscure affannose fatiche? Non lo sapete? Ebbene ve lo diciamo noi: i porci! Sicuro! voi lavorate per nutrire quest’albero perchè si spanda e fruttififichi e dei frutti dei vostri sudori i porci s’ingrassano!