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82 | fausto. |
per dolcissimo struggimento. Non fa bisogno di apparecchi, che noi siamo già ragunati. Orsù, incominciate.
Spiriti. Sparite, oscure vòlte,
Archi tetri che velo
Fate all’aerio giro!
E tu, puro zaffiro
Del luminoso cielo,
T’apri e qui entro invia
La tua luce piú dia.
Oh fossero pur sciolte
Quelle nuvole folte!
Sfavillan delle stelle
Le soavi fiammelle,
Ardon benigni Soli.
E il bello eterio coro
De’ celesti figliuoli
Move tremoli giri,
Pende sull’ali d’oro,
E giú arridendo un riso
Ritorna al paradiso.
Lo stuolo genïale
Segue de’ bei diletti,
Che sì dolci desiri
Accendono nei petti. —
Tu sgombra i pensier mesti
E la leggiadra godi
Visione, o mortale. —
I volubili nodi
Delle discinte vesti
Son per le fronde sparsi,
Velan l’erba dei prati.