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parte prima. 67

       E disse: Questi è snello!
       Vien tu pur mo del monte che si soffi?
       A me simil donzelli paion goffi.
                 Oh, oh! ah, ah!
                 Lírala tárala
                 Tirala là!

       Non esser de’ begli usi sì novello.

          Faceasi un grande dimenarsi intanto;
       A destra si ballava,
       Ballavasi a mancina e da ogni canto;
       E di man si giocava, e ne volava
       All’aria ogni guarnello.
       Soffiavan forte, al viso avean gli ardori,
       E provavan di strani pizzicori.
                 Oh, oh! ah, ah!
                 Lírala tárala
                 Tírala là!

       E la tenea per l’ànche il cattivello.

          Vergogna! via le mani a casa! O quanti,
       Oimė, già infinocchiate
       Hanno e diserte le credule amanti!
       Con parolette amorose e melate
       Ei la traea bel bello
       In disparte, e già udivan di lontano
       Sottesso il tiglio fervere il baccano.
                 Oh, oh! ah, ah!
                 Lírala tárala
                 Tirala lå!

       E gli strilli e il segar del violoncello.