Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
parte prima. | 61 |
grembo alla terra. Ahi, poichè tu lasci indietro i tuoi ad ardere in desiderio, noi lamentiamo, o Maestro, la tua beatitudine.
Coro di Angeli. Cristo è risorto dal seno della dissoluzione. Svelletevi ilari dai vostri ceppi, o voi che operosi lo glorificate; voi che gli testimoniate amore, convivando da fratelli; che predicate viatori pel mondo la sua parola e promettete la celeste beatitudine; a voi il Maestro è vicino; egli è ivi con voi.
DINANZI LA PORTA DELLA CITTÀ.
gente di ogni condizione che escono a diporto.
Alcuni operai. E perchè di là?
Altri. Noi andiamo alla Casa di caccia.
I primi. Noi vogliam ire al mulino, noi.
Un operaio. Fate a mio modo, venite al Cortile dell’acqua.
Un altro. La via non è dilettevole per là.
I secondi operai. E tu che fai?
Un terzo operaio. Io vo cogli altri.
Un quarto. Venite su a Burgdorfio, chè vi troverete fior di fanciulle, birra squisita, e brighe a vostra posta.
Un quinto. E non se’ tu ancor sazio? ti prudono per la terza volta le reni? Io non ci vengo; ho in orrore quel luogo.
Una fantesca. No, no! io torno in città.