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522 | fausto. |
PINACOLO DEL BROCKEN.
SATANNO seduto sul trono; intorno a lui immensa calca di gente. FAUSTO e MEFISTOFELE nel cerchio più prossimo.
Satanno, parla dall’alto del suo trono.
A dritta i becchi!
Le capre a manca!
Queste. . . . . . . . .
Quelli. . . . . . . . .
E perchè i becchi
. . . . . . . . .
Però la capra
Il becco di seguir mai non si stanca!
Coro. Umile, riverente
Plauda ciascuno al sir,
Che i popoli, volente,
Si tragge ad erudir.
La mirifica parola
Che per l’etere sorvola
Della vita e di natura
I segreti n’aprirà.
Oh! qual fia, qual fia ventura
Pari a quella ch’ei ne dà?
Satanno, volgendosi a diritta.
Due tesor sonvi largiti
Grandi, splendidi, infiniti,
L’ôr che suona, l’ôr che luccica;
. . . . . . . . . . . . .
L’uno arraffa, l’altro stuzzica.
Oh felice, oh beato
Cui fea d’entrambi possessore il fato!