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508 fausto.

   Scritto lasciava in terra; —

A Tre. O tu che all’alme peccatrici, mai

   Su in cielo penetrar non dinegasti;

    deli, non più da forza alcuna rattenuta, entrai nel tempio quasi spintavi da un’onda propizia. “A questo punto della Leggenda allude Goethe in que’ versi:

                             Pel freddo, sanguinoso
                          Sasso che un diraccolse
                          Del martire divino i membri lassi;
                          Pel braccio poderoso
                          Che a minacciar si volse
                          Tal che dal loco santo i piè ritrassi.

    La peccatrice allora sfogasi in vivi e caldi ringraziamenti appiè della Madre di Dio, che l’ebbe sulla scandalosa sua vita illuminata, e ne riceve l’eccitamento a ritrarsi nel deserto. Ed ella, tolti tre pani in una bisaccia, va in riva al Giordano, dove consuma quarantasette anni nella più rigida solitudine, mortificandosi con dure ed aspre penitenze, e penetrando por divina ispirazione il senso delle sante Scritture.

                          Per quell’acerbo strazio
                          Cui dolente e pentita
                          Ben otto lustri colaggiù sostenni
                          Coll’error primo e con me stessa in guerra,
                          Di che ’l Sommo Fattor laudo e ringrazio.

    E colà Santo Zosimo la incontra. Ed ella ne lo supplica a non iscoprire il suo ritiro a chi che sia, ed a venirla a visitare tutti gli anni. Or ecco che un giorno, mentre il sant’uomo stavasene assiso in riva al Giordano, pensando appunto a recarsi da essalei, se la vede venire incontro, portata sulle onde. Tre anni dopo, ito Zosimo nel deserto, trovolla morta, e lesse pur finalmente scritto sulla rena il nome di lei, cui ella non avea mai voluto, viva, manifestare.

                          Per quell’addio che innanzi la partita
                          Scritto lasciava in terra.

    Allora diede opera a scavarle la fossa. Ma duro troppo era il terreno, e le deboli sue forze stavano per abbandonarlo, quand’ecco, videsi da lato, sulla sabbia disteso, un forte lione, che l’andava tranquillamente guardando. Tosto il vecchio fessi a scongiurare la fiera con un segno di croce, ordinandole di scavare colle ugne la terra: e in questa guisa compose le membra di Maria nel sepolcro. Fatto ciò, il lione cacciavasi in fondo al deserto, e Zosimo tornavasene al chiostro, dove racconto tosto ogni cosa a’ monaci, i quali presero a celebrare e magnificare i miracoli del Signore. E Zosimo, dopo aver vissuto nel chiostro fino a cent’anni, addormentavasi da ultimo nella pace de Santi.