Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
502 | fausto. |
Altri che Dio sulle stellate sedi!
A lei d’intorno ardenti
S’aggiran senza posa,
Intese a darle onor, vaghe fiammelle:
Son alme penitenti
Che spiran l’odorosa
Aura che da lei parte, e nelle belle
Pupille intente e mute
Chieggono in alto umíl grazia e salute.
Di purità reina!
O d’ogni labe esente
Vergine al mondo sola, o tutta santa!
Perché ti si avvicina
Chi fiacca ebbe la mente,
E svelse il pomo dalla mala pianta,
Di che temer non hai
Or che pentiti in te fisano i rai.
Cedendo all’appetito
Ed alle voglie prave
Trassero i giorni lor men puri e casti:
Al seducente invito
Di voluttà soave
A resister da sè nullo è che basti;
Pel lubrico pendio
Corre, ahi facile troppo! uman desio.
Ne lega ed incatena
Un guardo od un sorriso