Volto al ciel mi si palesa
Stuol di sante femmine.
D’alma luce irradïata
Una è in mezzo coronata
D’astri fulgidissimi.
Dell’Empiro è la Reina!
Il mio cor ben l’indovina
A quel raggio vivido.
O immaculata, eletta
Donna dell’universo,
Lascia che sotto alla stellata volta
De’ cieli, e nella schietta
Luce dell’äer terso
A legger sia quest’anima rivolta
Il tuo divin mistero,
Madre possente dell’Eterno Vero!
Il grave austero affetto
Venga per te sacrato
Che i più gelidi cori agita e alluma;
E innanzi al tuo cospetto
Quegli ti sia portato
Che in estasi ed in preci il dì consuma:
Indomabil tu dài
Coraggio al petto ove a regnar ten vai.
Ogni nostra baldanza
Acchetasi repente
Come flutto in furor lambe la riva.
Vergine, in le sua stanza
Ponea l’Onnipotente
Che te fra tutte a tanto onor sortiva!
Prima di te non vedi