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parte seconda. 485

        Si mostrano i cor.
          Del giorno la luce
        Per tutto riluce;
        Del Verbo si spandono
        Sull’alme i tesor!

Mefistofele.

    Ve’ i cani! ve’ i babbioni! Oh bile! Oh scandalo!
    Sgominati sul mio capo volteggiano,
    Fan per aria la ruota, e a capitombolo
    Giù per di dietro nell’Inferno piombano!
    Itene, maladetti! e vi sia gioia
    Entro alle fiamme diguazzarvi. — Impavido
    Io solo, io sol fermo a pugnar rimangomi.
    (Dibattendosi fra un denso nuvolo di rose.)
    O fuoco fatuo, indietro! oh val risplendere
    Potrai, carino, a tuo piacer: si provino
    Quanto più sanno a scintillar piú vivide
    Queste fiammelle! Alfin se’ mio, capocchio!
    Ah! vorrestù divincolarti, e riedere
    Nell’aria tu! ma nol.... Misericordia!
    Ahi! s’incolla il folletto al mio cocuzzolo;
    Ahi! ahi! la è pece! è zolfo.... Inferno! oh spasimo!

Gli Angioli. (Coro.)

          All’astro felice,
        Fratello, ten vai
        Che sol ti si addice.
        Non prendati mai
        Vaghezza di quanto
        Di pianto — è cagione
        A quel che ripone
        Sua speme lassù.
          E allora se accada