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parte seconda. | 481 |
Vostr’ugne, e di repente ella fia lurido
Verme. Del mio segnarla incancellabile
Marchio vogl’io; poi ratto in mezzo a’ turbini
Di fiamma, in volta accanto ad essa corrasi!
E voi ventracci — otri, infuocate,
Il basso fondo — della voragine:
A voi s’aspetta — ben sorvegliate.
Se colà dentro l’anima sta
Forse un bel giorno lo si saprà.
Ma l’umbilico la mostrerà;
Chè ben laggiuso trovasi. — Olà!
Siate guardinghi adesso,
Che non v’esca pel fesso.
(A’ diavoli sciancati dal corno lungo ed attorto.)
E voi, caporïoni — mirabili scrocconi,
Manovali d’inferno — allo scandaglio attenti!
Le braccia protendete — spingete — fuorgli unghioni,
E, se lottante in aria — a voi si rappresenti,
Voi l’afferrate a volo! — A volo! — Io vel comando!
Nel vecchio bugigattolo — certo ella stassi in duolo;
Ma se lo porti in pace! — tra poco andrannein bando;
Che impazïente è il genio — di spiccar alto il volo.
(Spiriti celesti che scendono dalle regioni superiori a dritta.)
Coro. Falangi beate,
Arcangeli santi,
Essenze leggere
Di ben messaggere,
Sollecita aita
Recate — a’ mortali
Che oppressi da’ mali
Gementi — preganti