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parte seconda. 459

cui voglion tutti per molti e molt’anni avventurato e contento. (S’odono i rintocchi della campanella, sulla duna.)

Fausto infuriato. Maledetto scampanio, che mi ferisce nel cuore vergognosamente come un colpo di fucile nelle prunaie! Stammi dinanzi un regno senza confine, e dovrò io patire che mi sorga il nemico dalle spalle a deridermi, e a rimembrarmi ad ogni tanto con questa squilla invidiosa la illegittimità del vasto mio territorio? Il tratto occupato da’ tigli, quella nereggiante capannuccia, e la cappella di muschio coverta, ah! tutto ciò non è mio. Se a svagarmi un tratto, movo il piè da quella parte, è indicibile da che strano orrore mi senta cogliere. Dure spine mi dan negli occhi, e spine mi trafiggono ad ogni passo le piante. Ah! foss’io ben lungi da qui!1

  1. La campanella della chiesuola riesce importuna a Fausto: lo strepito di codesta voce metallica acuta e penetrante ne lo mette di mal umore, e ripugna al suo temperamento: ecco un fatto idiosincratico ben poco dissimile dall’antipatia di Wallenstein pel cantare del gallo. Qui pure si rivela Goethe, che avversava ogni esteriore manifestazione della Chiesa, e non poteva soffrire le campane e le piccole croci di legno sparse per le campagne. In questi tocchi particolari del suo carattere, possiamo, assai meglio che non altrove, rilevare fino a qual segno la persona del Poeta siasi riflessa nell’indole del suo protagonista; in cui troveresti persino le antipatie, e le triviali superstizioni di lui. Col divario per altro, che ogni cosa ha qui il suo perchè, e la finzione viene dal centro medesimo dove ti si mostra quasi imponente realtà: e ciò ch’era debolezza, superstizione, pazzia dell’uomo vecchio, e non altro, per l’effetto del dramma cangiasi in moralità ed in allegoria. Chi è che non comprenda il senso di questa campana, cui Filemone e Bauci, la virtù dell’età primitiva, la beatitudine nell’ignoranza e dell’amore, fan risuonare presso a confini de’ vasti dominii di Fausto, e il cui squillo importuno l’assedia ad ogni poco, e lo persegue fin nella pienezza dell’esistenza e della fortuna, e fra gl’immensi tesori che i flutti tributari depongono continuo a’ suoi piedi?