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parte seconda. 455


ATTO QUINTO.




APERTA CAMPAGNA.

Un Viaggiatore. Quelli, sì, quelli sono gli opachi tigli in tutta la vigoria della loro vecchiaia; doveva io pur finalmente rinvenirli dopo tanto correre ed affannarmi! Ed ecco l’antico ricinto, la capanna dov’ebbi ricetto quel dì che una furiosa tempesta gittavami su queste aride sabbie. Oh! mi fosse dato di benedire a’ miei ospiti, così pronti a soccorrere, una coppia eccellente, troppo a quel tempo avanzata negli anni perch’io speri oggi di riscontrarla. La era proprio gente caritalevole e dabbene! Busserò io? O farò di chiamarli? — Salvete, o voi, apostoli dell’umanità, se oggi ancora gustate l’invidiabile e rara dolcezza di operare il bene!

Bauci, donna di piccola statura, estremamente decrepita. Piano! mio buon forastiere, piano! zitto! Lascia che mio marito riposi; un lungo e placido sonno porge al vecchio un po’ di lena troppo necessaria alla sua corta vigilia.

Il Viaggiatore. Dimmi, o madre, se’ tu qui per accogliere di bel nuovo il mio tributo di riconoscenza per quanto un giorno, tu e il tuo consorte, faceste a conservarmi la vita? Se’ tu quella Bauci le cui sollecite cure richiamarono l’esistenza in sulle labbra già livide e smorte del giovinetto? (Il marito si avanza.)