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lancie, difende il passo importante della forra. Colà, prevedo che verranno disavvedutamente a rompere nel sanguinoso conflitto le falangi nemiche.

L’Imperatore. Mirali colaggiù approssimarsi quegli alleati bugiardi che mi soleano chiamare zio, cugino e fratello, e di giorno in giorno fattisi nei loro feudi piú baldanzosi, tolsero allo scettro la forza, il suo credito al trono; poi, fra loro divisi, devastarono l’Impero; ed ora, di bel nuovo riuniti, sonosi contra me sollevati! La moltitudine ondeggia indecisa, fino a che senza meno trabocca là dove il torrente ne la trascina.

Il Generale in Capo. Un de’ tuoi fidi, spedito ad esplorare, scende giù della montagna a gran passi. Oh! siagli propizia la sorte!

Primo Messo. Ben provvisti di accortezza e di coraggio, usammo le arti nostre con buon effetto, insinuandoci qua e colà: tuttavia poco ne valse. Molti e molti sono disposti a giurare a te omaggio e fedeltà, qual già ti prestano le devote tue trappe, ma in tutto ciò altro non ravviso che pretesto ad ottenere una tregua, e a suscitare l’interno fermento, e lo scompiglio fra il popolo.

L’Imperatore. Il principio dell’egoismo non è nè la gratitudine, nè la simpatia, nè il debito, nè l’onore, sì veramente la conservazion di sè stesso. Di vero, quando è colma la misura, non vi date voi a credere che l’incendio del vicino abbia a consumare pur voi?

Il Generale in Capo. Ecco il secondo messo, che scende a passi lenti, stanco e spossato: non ha membro che non gli tremi.