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34 | dedica. |
ta, ed anche il suo plauso rincresce al mio cuore: chi fu già rallegrato dalla mia canzone, se pur vive, erra fuggiasco pel mondo.
E mi riarde nell’animo un desiderio lungamente dissuaso di entrare in quel tacito severo regno degli spiriti. Ecco sorge il mio canto in suoni interrotti, simile al lamentare di arpa eolia: mi coglie un súbito tremito; prorompo in dirotte lagrime, e l’aspro mio cuore si fa tenero e mite: quanto ancor mi rimane si rimuove da’ miei sguardi, e quanto già sparve riveste vita e realtà.