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cosa a suo posto, dappoichè dee il principe trovare quando ritorni l’ordine più preciso, ed ogni suppellettile colà dov’ei l’ebbe, partendo, lasciata; non avendo il servo potestà alcuna di praticare da sè un qualunque picciolo cambiamento.»

Il Coro. Appaga or dunque gli occhi in codesto splendido tesoro, mai sempre accresciuto, e dilata il cuore: chè la guarnitura delle catenelle, e il luccicore della corona, stansi là in bella e pomposa mostra, e si dan vanto d’essere per qualche cosa. Avánzati, e li disfida, che lesti in armi leveranno. Oh! bello a vedere la beltà muover guerra all’oro, alle perle, alle gemme!

Elena. E proseguiva il signore con voce imperiosa: «E quando avrai, come ti ingiungo, visitato ogni cosa, piglia quel numero di tripodi che giudicherai necessari, e i vasi diversi ond’ha mestieri il sacrificatore a compiere il sacro rito; le caldaie e le coppe e il cilindro con quelle. Della più schietta linfa delle sacre scalurigini sieno ricolmi i vasti cratèri: e oltre a ciò fa che aride legna non manchino cui divori pronta la fiamma. S’appresti pure un coltello tagliente: rimetto poscia in te il darti del resto pensiero.» Disse, astringendomi al partire; ma nel cenno di lui non pur un molto che accenni all’ostia da immolarsi in onoranza agli Olimpiadi. La è pur cosa da tenerne conto; nondimeno, io non vo’ punto pensarvi; e facciano poi gli Dei giusta il loro beneplacito! Pongasi l’uomo per la buona o per la mala via, nostro debito è quello di rassegnarci. Già parecchie fiate sollevò il ministro, nel punto del sacrifizio, la pesante bipenne in sul capo all’animale riverso per