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332 fausto.

guardare — mostruoso! Il fuoco che ne schizza nel farsi roggio s’infosca.... Arrestati! cerchio largo e minaccioso, o tu ne ridurrai in nulla, e noi, e la terra e le acque! Fia dunque vero che le femmine di Tessaglia, affidate ad una colpabile stregoneria, l’abbiano dal tuo cammino giù tratta per via d’incantesimi; ch’abbianti strappato i più esiziali secreti? Il disco luminoso s’è impallidito — squarciasi d’improvviso, scintilla, fiammeggia! Qual frastuono! quai sibili! il tuono seguito dall’uragano! — Appiè del soglio prostrato, — perdonami, o Dea! — opra è tutto questo de’ miei scongiuri. (Gittasi colla faccia per terra.)

Talete. Quante son cose che nè vede costui nè tampoco comprende! Io mal saprei dire per punto come ciò ne sia avvenuto, e non por una provai delle tante sensazioni da cui mostrasi egli dominato. Confessiamolo ingenuamente, che la è un’ora di maltezze, dappoichè la Luna va cullandosi colassù adesso come sempre.

Homunculus. Osserva da quella parte ov’eransi i Pigmei stabilitil Tonda appariva la montagna, e s’è fatta aguzza. Io notai una scossa straordinaria; la roccia era caduta giù della Luna, e di nulla facendosi carico, accoppava, schiacciava tutti, amici e nemici. Nondimeno non posso trattenermi dall’ammirare ingegni cosiffatti, i quali colla facoltà loro creatrice, nel breve corso di una notte valsero d’alto in basso compiere ad un’ora la mole di codesta montagna.

Talete. Dàtti pace or tu, chè gli è tutto questo una invenzione bella e buona. Sgombri una volta la lurida schiatta! Non avrei certo a caro che tu fossi