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26 cenni su la vita

»Tra queste due classi di ragazzi, i più felici, debbo io dirlo, sono i veri ragazzi, quelli che vivono contenti della sorte loro, che esistono giorno per giorno senza pensiero dell’indomane. Felici, fra gli uomini, quelli che ad essi rassomigliano! Il loro fantoccio gli basta. Fanno essi l’inchino al cassetto rispettato, ove la madre loro rinchiude il pan ghiotto: divorano la briciola che lor si porge, e colle gote enfiate esclamano: ancora! — Fortunati mortali! Eglino s’hanno dei titoli pomposi per tutta loro occupazione, delle sonore perifrasi per qualificare ogni loro passioncella: uditeli; è pel genere umano e per l’avvenire che eglino s’affaccendano! E l’uom che vede tutto questo, quegli che nella sua profonda umiltà riconosce quanto poco vale l’uomo che sente il suo ardore di vivere e la sua impotenza ad esser felice; quegli si raccoglie in sè stesso, e nutrendo ne’ penetrali dell’anima il dolce sentimento del suo esser libero, si consola nella sua servitù pensando che questo carcere mondano egli può abbandonarlo quando vorrà.»

Quest’apologia del suicidio, apologia fondata sul cattivo destino dell’uomo, sulla sua schiavitù sulla terra, sull’incertezza delle sue azioni e la vanità dei suoi progetti, costituisce tutta la filosofia di Werther. Lasciamo ora che lo stesso scrittore si confuti in uno splendido squarcio che noi ricaviamo dal suo Alunnato di Wilhelm Meister.

«Perchè l’uomo è tanto infelice in questa vita? È pel motivo che egli non si sente soddisfatto da ciò che è reale: egli aspira a migliori destini: tutto ciò che egli pensa e desidera non è in armonia cogli oggetti che lo circondano. Egli soffre, agita la sua catena. La sua vita è il perpetuo cercare d’una felicità che i suoi sforzi, che l’età sua, che i suoi tesori non valgono ad acquistargli.» Un solo uomo vi arriva; ed è quegli la di cui simpatia universale si estende a tutti gli oggetti, è quegli che rimane commosso dall’armonia sublime dell’universo: è il Poeta. Sensibile a tutti i dolori, accessibile a tutti i gaudii