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parte seconda. 323

senza numero — l’ordine vi è dato — di procacciare legname! — Appiccatevi a un tempo — le fiamme misteriose — somministratene del carbone.

Il Generalissimo. Con frecce ed arco, pronti al campo! — su questo stagno — trafiggansi gli aironi — che nidificano per miglia — pettorati, orgogliosi — al vibrare di un colpo! — tutti com’e’ fossero un solo; — al primo nostro apparire — con elmo e pennacchio.

Gl’Imsi e i Dattili. Chi fia che ne salvi? — Noi approntiamo il ferro — ei ribadiscono le catene. — Per la nostra emancipazione — il dì per anco non giunse; — e però siate docili e cheti.

Le Gru d’Ibico. Strida letali, e ululi di morte! — Tremito doloroso di vanni! — Quai singhiozzi, qua i gemiti — ne lacerano fin di quassù? — Tutti già son massacrati — il lago del loro sangue rosseggia. — Una rabbia febbrile strappa — all’airone la nobile piuma; — che si posa in su l’elmo a que’ furfanti buzzoni e sbilenchi. — O voi, confederati della nostra armata — aironi pellegrini della marina noi — v’appelliamo a vendetta — in una causa che vi tocca sì fattamente. — Non sia chi risparmi nè forza nè sangue; — guerra, eterna guerra a codesta razza maladetta! (Si perdono crocidando per aria.)

Mefistofele nella pianura. Io ben sapeva tenere in freno le streghe del Settentrione; ma codesti Spiriti forastieri, mi dànno, a far che stieno al dovere, una briga indiavolata. Il Blocksberg ti offre una posizione assai comoda; in qualsivoglia parte tu ti trovi, gli è agevole orientarsi. Madonna Isle n’aspetta là dal suo masso; sul proprio comignolo gaio sempre Enrico ci