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parte seconda. 309


IL PENEO.

ricinto da acque e da Ninfe.

Il Peneo.

      Ondulate — fremele — strepitate —
    Stormite — sospirate —
    Salci, pioppi, canneti al margo appresso.
    Col murmure sommesso
    Di vostre dolci note
    Le interrotte mie estasi molcete!
    Ma una scossa profonda,
    Un tremito improvviso or mi percote,
    E dal fresco mi toglie asil dell’onda.

Fausto vagante in riva al fiume.

      Da que’ filti cespugli, e da’ festoni
    Di foglie e rami fluttuanti al modo
    Di schiusa vela, s’io ben odo on suono
    Spandesi, un non so che, poco diverso
    Da umana voce. — In lor lascive tresche
    Paion scherzose mescersi le ondate,
    Mentre che l’aura intorno intorno pregna
    Di balsamici odor lene susurra.

Le Ninfe a Fausto.

        Túffati in seno all’onda;
      Del chiaro e fresco umor
      La quiete alma e gioconda
      Ritempri il mesto cor.
        Nel liquido argento
      Rinverde per te
      La calma — il contento
      Che l’alma — perdè.