Pagina:Fausto, tragedia di Volfango Goethe, Firenze, Le Monnier, 1857.djvu/298

290 fausto.

schiara; va tutto a seconda. In quella forma elegante un piccolo uomo io ravviso che gestisce con grazia. Che vogliam noi di più? E che mai potrebbe ora il mondo aspettarsi di meglio? Ecco il mistero che in pieno dì si rivela; porgiamo attenti l’orecchio, perocchè quel tintinnire mutasi in voce, e la creatura favella!

Homunculus dalla guastada a Wagner. Buon dì, babbo! Ebbene! fia dunque vero? Appressati, e stringimi al tuo seno teneramente, non troppo forte però, che potrebbe il vetro andarne in minuzzoli. Tale è la condizion delle cose: alle nalurali, appena è che basti l’universo; alle artificiali per contrario vuolsi uno spazio limitato e ristretto. (A Mefistofele.) Ah! tu se’ qui, bricconcello di cugino! L’istante è favorevole, ed io te ne ringrazio; avventurato il destino che vêr noi l’ha condotto.1

  1. Mefistofele trovasi qui al suo posto, nè è punto estraneo alla buona riuscita dell’esperienza. Difatti lo stordimento di Fausto ha da durare necessariamente fino a tanto ch’ei sia tratto in Grecia da Elena. Mefistofele spinge a tutta possa una prova cosiffatta verso il felice suo termine, calcolando che il diavoletto abbia ad essergli guida e compagno nel viaggiare in mezzo alla classica antichità, dove è non poco restio di avventurarsi egli stesso. Homunculus nasce insieme col progetto d’una passeggiata in Grecia, cambiatosi in necessità nel cervello di Mefistofele; e questo fa che la creaturina abbia fitto in mente sola una cosa, non avendole dato il signor suo altro impulso salvo che questo. In ambedue quindi rimane fissa una tale idea, se non che Mefistofele dura fatica ad acconciarvisi: una simile escursione nell’antichità lo impaura, incerto essendo di quanto ha da succedere. Frattanto Homunculus, o la personificazione di codesta idea, piglia dominio sopra di lui, e poco andrà ch’ei le terrà dietro alla cieca. Homunculus sveglia in esso lui una viva passione per le Maghe di Tessaglia; in una parola, Mefistofele termina col dipendere in tutto e pertutto da questa idea, avvegnachè idiosincratica. Di là quelle parole che indirizza a sè medesimo, sebbene accenni ad Homunculus, sua idea incarnata nel cristallo, e