Pagina:Fausto, tragedia di Volfango Goethe, Firenze, Le Monnier, 1857.djvu/296

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rattenete diligentemente in bocca le parole non solo ma financo il respiro: una grand’opera sta per compiersi.

Mefistofele con voce anche più bassa. Che c’è egli di nuovo?

Wagner sempre più basso. Un uomo è sul nascere!

Mefistofele. Qual coppia d’amanti avetevi dunque serrata per entro al cammino?

Wagner. Guardimi Dio! la vieta maniera di generare s’è oggimai conosciuto essere proprio una buffoneria. Il punto dilicato donde scaturiva la vita, quella dolce virtù che interiormente spandevasi, e data e ricevuta apprestavasi ad informare di sè e a nutrire le sostanze omogenee da prima, e poscia quelle pareano esserlo meno, tutto ciò ha perduto ora affatto affatto ogni credito! Che se gli animali bruti vi trovano ancora un qualche diletto, l’uomo — quest’essere dotato di nobili inclinazioni — dee assolutamente cercarsi un’origine più dignitosa e di maggiore purezza. (Voltandosi verso il focolare.) Oh! ve’ come brilla! — Quind’innanzi possiamo propriamente darci a sperare che se di cento materie, rimescolandole insieme chè da ciò appunto ogni cosa dipende — giungasi a comporre con lieve briga la materia umana, e a chiuderla in un lambicco, a rimescolarla, perchè sia da ultimo distillata nel debito modo, la fattura si condurrà a termine nel silenzio. (Rivolgendosi al fornello.) Tullo procede a meraviglia! S’agita la massa più e più luminosa, e ad ogni istante cresce in me e si rafferma il mio convincimento. Cerchiamo noi di fare assennate spe-